Chiamati anche litiasi o calcolosi,...cristalli minerali che si depositano nei reni. Sono uno dei disturbi urologici più insopportabili e gli uomini ne soffrono di più delle donne. È un disturbo che colpisce le vie urinarie e quando si manifesta in modo violento, ti costringe al Pronto Soccorso e spesso al ricovero ospedaliero. Per fortuna le cure spesso non richiedono l’intervento chirurgico, non sottovalutiamo però, i campanelli d’allarme che il nostro corpo ci invia.
La presenza di calcoli e coliche renali sono avvertiti con dolori importanti nella schiena o sul fianco, febbre e brividi se in presenza di infezione, vomito, sangue nelle urine e sensazione di bruciore durante la minzione. È il nostro corpo che reagisce e si difende, ma come prevenire tutto questo? Innanzitutto i controlli periodici ci permettono di identificare i soggetti a rischio.
Parliamo di visita medica, esami del sangue e delle urine, esami di imaging. Sarà poi il medico a ritenere opportuno se iniziare una terapia. Le terapie mirano all’assunzione di diuretici per diminuire il rilascio di calcio dai reni all’urina, terapie efficaci se l’assunzione di sodio dalla dieta è basso. In generale la regola principe è bere molta acqua (2-3 litri in 24 ore) distribuita durante la giornata e di notte in caso di risvegli notturni. La formazione dei calcolo può essere dettata da fattori genetici, ma non solo, anche il cibo ha la sua incidenza.
Per stabilire insieme al tuo Dietologo una dieta corretta e bilanciata può prevenire l’insorgere di questo doloroso disturbo. Dieta e controllo del peso devono essere dieta ed il controllo del peso vanno sempre studiate e concordate da uno specialista e da un nutrizionista.
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Chi ha detto che il calcio favorisce la formazione di calcoli renali? Falso!
Gli studi hanno dimostrato che le diete povere di calcio aumentano il rischio di calcoli renali. Quindi mangiamo i prodotti lattiero-caseari, come formaggio, latte e yogurt, per apportare la giusta quantità di calcio nella tua dieta. Ricordiamo che il calcio tende a legarsi con l'ossalato prima di raggiungere i reni, riducendo il rischio di formazione dei calcoli. Il componente principale dei calcoli renali è infatti l’ossalato.
Ecco i cibi ricchi di ossalato da dover tenere sotto controllo:
Tra le bevande da limitare:
Curiosità...le foglie di basilico aiutano a rimuovere i calcoli dal tratto urinario. Ma non sono le sole! Per purificare il corpo dalle tossine che possono causare i calcoli al rene, ecco un’altra sorpresa: il sedano. L’anguria ed il suo succo, invece, aiutano a regolare il livello di acido nelle urine. In generale i legumi contengono fibre e filtrato che insieme possono aiutare a prevenire la formazione dei calcoli renali. Un rimedio naturale: i fagioli bolliti in acqua, resi liquidi e filtrati, per ottenere sollievo dai calcoli renali.
La soia, invece, contiene alti livelli di ossalato, e quindi da evitare. Attenzione ad alcuni cibi come asparagi e cetrioli. Assolutamente no all’aceto e bandite le bevande alcoliche e l’acqua gassata. Limita l’uso dello zucchero, perchè interrompe la capacità del nostro corpo di assorbire il magnesio capace di contrastare la formazione dei calcoli. Limitare anche l'uso del sale. Attenzione ad una molecola organica: la purina. Questa molecola aumenta la produzione di acido urico e quindi la formazione dei calcoli. È contenuta nelle carni rosse e nei frutti di mare. Meno ricchi di purina sono invece il pesce e le uova.
Infine l’attività fisica. Non ti chiediamo di diventare un maratoneta! Fai una vista medico sportiva QUI e quindi pratica un’attività aerobica moderata, 150 minuti alla settimana: cammino, jogging e se hai il “pollice verde” giardinaggio.
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Iniziamo a precisare che l’intervento chirurgico è da prendere in considerazione solo se non vi sono altri metodi per eliminare i calcoli renali. In particolare se persistono uno dei seguenti casi:
Litotrissia extracorporea ad onde d’urto (ESWL). Vengono create delle onde d’urto fuori dal corpo, che attraversano la pelle fino ai calcoli. Queste onde d’urto riducono i calcoli in particelle di piccolissime dimensioni, facilmente espellibili dalle vie urinarie. In prevalenza le strumentazioni fanno uso di raggi X o ultrasuoni per fornire al chirurgo la posizione precisa dei calcoli. Esistono diversi tipi di apparecchiature per l’ESWL. Ci sono dispositivi che raggiungono i calcoli con le onde d’urto posizionando il paziente in un bagno d’acqua, altri che permettono di adagiare la persona comodamente su un cuscino. L’uso dell’ESWL permette al paziente di riprendere velocemente le normali attività, quindi con brevi ricoveri. Da ricordare, però, che non siamo tutti uguali e la reazione a questo trattamento può causare delle complicazioni; ad esempio sanguinamento nelle urine o dover ricorrere ad un secondo trattamento.
Se i calcoli si sono formati nel medio e basso uretere, il chirurgo potrebbe optare per l’ureterescopia. L’uso del uteroscopio, permette di individua i calcoli da esportare. Si tratta di uno strumento a fibre ottiche che attraverso l’uretra e la vescica arriva all’uretere. Il calcolo così individuato, verrà esportato con uno strumento chirurgico a forma di gabbia o in alcuni casi riducendolo prima in pezzi più piccoli con uno strumento ad onda d’urto.
Nel caso in cui il calcolo sia troppo grande o collocato in una posizione infelice, si rende necessaria la rimozione utilizzando la nefrolitotomia percutanea. Cos’è? Il chirurgo esegue una piccola incisione nella schiena e grazie al nefroscopio raggiunge il calcolo per monitorarlo. Se il calcolo è eccessivamente grande, il chirurgo potrebbe scegliere di frantumarlo con ultrasuoni o onde elettroidrauliche, per poi venir espulso tramite un tubicino attraverso l’incisione eseguita. Il vantaggio della nefrolitotomia percurtanea è di non dover offendere il rene obbligandone il passaggio del calcolo.
Di recente è stato introdotto un nuovo metodo: la tecnica micropercutanea. In questo caso si utilizza l’energia laser, laser ad Olmio, per letteralmente polverizzare i calcoli all’interno del rene. Il chirurgo procede, quindi, all’’eliminazione della “polvere di calcoli”, rispettando specifiche fasi chirurgiche.
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